Critica

Le rielaborazioni dell’artista Maria Suppa trovano il loro sfogo nel segno e nel colore vivi e penetranti delle sue tele. Quasi una dimensione onirica che si trasmette sul supporto sfruttando le infinite possibilità dell’arte e della fantasia umana.

Dino Marasà
critico d’arte

Sono un modo di raccontare, di esprimersi e, anche di sognare le opere di Maria Suppa. Tratteggi che si palesano duplici per svincolarsi dai rigidi canoni del vivere, per esprimersi nelle molteplicità dell’essere. E’ elegante la leggiadria che si cela tra le frugali tinte scure, sognanti, romantiche, quasi a voler custodire i volti di musicanti velati da intrusi blu notte, tratteggiati sulla tela con gusto ricercato. Si possono ascoltare le melodiose sinfonie suonate, sussurranti, magiche e dolci note. Poi le figure si scompongono, si accendono in fervide tonalità del giallo e del verde lasciando spazio ad una sfrenata fantasia, alla immaginazione più fervida. La tela diviene un campo incontaminato dove si stagliano corpi onici, ibridi che s’intersecano, giocano, esistono.

Anna Soricaro
critico d’arte

Le tue opere sono solari, ironiche, ricche di vitalità. L’ironia del Puer con cui narri è estremamente interessante. Il tuo stile lascia un segno profondo in chi ti ascolta e ti vede con il terzo occhio e il terzo orecchio! C’è necessità di sorridere e trafigurare la realtà per amarla di più.

Angelo De Falco
critico d’arte


La visione pittorica dell’artista Maria Suppa risulta essere equilibrata e ben strutturata,

piena dei frutti del talento innato di una pittrice che svela se stessa nelle sue tele.

Un’indubbia abilità nel coniugare cromatismi e segniche che trasmettono le sue sensazioni e

la sua interiorità raffrontandole con quelle di ognuno di noi.

Un’arte di grande respiro e di indiscusso valore sematico,

meritevole dell’approvazione del pubblico e della critica.

Sandro Serradifalco
critico d’arte

Le sue opere, originali per stile compositivo, vivacità dei colori

sono sospese tra il mondo fisico dei sensi e metafisico dello spirito.

Le emozioni e percezioni dei suoi personaggi, che nel loro viaggio

si smarriscono in un immaginario giardino dell’Eden sperimentano nuove dimensioni.

Le opere ” A Nudo” e “Anomalie” raccontano le curiosità di questo viaggio e la volontà di non perdere la memoria di questo giardino incantato!

Dio in fondo … è un giocherellone che ama donare i colori, i suoni, gli odori del suo giardino,

in fondo si dispiace che noi siamo mortali!

I suoi personaggi reali narrano emozioni quotidiane, in cui la ricerca della nudità (Verità),

attraverso le difficoltà quotidiane è condita da ironia, da sensualità e da luce.

(Def) Angelo De Falco
critico d’arte